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Salire a zig-zag nel ciclismo e nell'escursionismo

La prima volta l'ho visto fare in una gara di Triathlon, lo sport olimpico multidisciplinare che comprende nuoto, ciclismo e corsa, e mi sono chiesto il perché.

Zig-zag

Andare a zig-zag allunga la strada, ma allora qual è il vantaggio di questa tecnica così pittoresca? Parto da una salita teorica di puro esempio, è una salita troppo ripida, ma oramai ho fatto questi disegni.

Questa salita ha una base di 100 metri e un dislivello di 30 metri. La pendenza topografica in percentuale è del 30% [da (30/100)*100].

Quando un escursionista, o un ciclista se può fare questa manovra in sicurezza, va a zig-zag, ha una traiettoria del genere:

Nell'esempio fatto i triangoli su cui scala il ciclista in questo esempio diventano due e sono uguali.

Ognuno di essi ora ha un dislivello di 15 metri e una base di circa 51 metri. Perché 51 e non 50? Perché la base così come la percorrenza si è allungata.

E lì sta il trucco. Infatti in questo caso la pendenza di ogni triangolo e quindi della salita affrontata è del 29,42%, ovvero è più dolce.

Aumentando i triangoli diventa sempre più dolce, e un cambiamento maggiore già si può apprezzare affrontando la salita in 4 parti.

In questo caso ogni triangolino percorso risulta avere una base di 26,926 metri e un dislivello di 7,5 metri. Dunque la pendenza è del 27,85% [da (7,5/26,926)*100], dal 30% originario.

Dall'originale a quest'ultimo modo abbiamo trasformato la salita originale in una salita più lunga e dolce... senza toccarla!

Questa è una tecnica utilizzata nell'escursionismo con grande successo. Nel ciclismo può essere pericolosa o la distanza maggiore da percorrere può diventare troppo svantaggiosa.